Internet come diritto umano

L’accesso a internet va riconosciuto come diritto umano?

Lo afferma lo studio dell’università di Birmingham di Merten Reglitz, docente di etica globale che ha pubblicato la sua ricerca sul Journal of Applied Philosophy.
Lo studio, infatti, sostiene che internet potrebbe consentire a miliardi di persone di condurre delle vite migliori, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

L’accesso a internet non è un lusso, ma un diritto umano morale e tutti dovrebbero avere un accesso non monitorato e senza censure a questo mezzo globale, fornito gratuitamente a coloro che non possono permetterselo

Internet è un diritto morale

Senza un accesso ad internet molte persone non partecipano all’influenza responsabile delle istituzioni, non hanno voce per definire le regole a cui devono obbedire. Lo studio condotto da Reglitz, attribuisce a internet la possibilità di tutelare i diritti umani fondamentali di libertà e indipendenza personale. A questi, inoltre, si aggiungono i diritti umani morali basati su interessi universali essenziali per una vita dignitosa.

Nello studio, infatti, il diritto a internet è paragonato a quello globale della salute. Nei paesi sviluppati gli utenti abbienti dovrebbero pagare l’accesso a internet, mentre nelle aree in via di sviluppo dovrebbero esserci postazioni pubbliche per accesso gratuito, sviluppando le infrastrutture necessarie per migliorare gli accessi.

L’ostacolo principale, come osservato anche dalla World Web Foundation, è il costo della connessione. Infatti, ci sono ancora 2,3 miliardi di persone che non hanno accesso a internet a prezzi abbordabili.