AGCOM. Non è tutto Fibra quello che luccica
L’Agcom ha deciso di fare chiarezza nella fitta rete delle comunicazioni commerciali legate ai servizi di connettività residenziale. Nel provvedimento approvato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni infatti si impone agli operatori delle regole più precise sulla terminologia da utilizzare per pubblicizzare i servizi di “fibra”.
L’argomento necessitava da tempo di una risoluzione in quanto legato alla trasparenza delle offerte commerciali. Difatti il termine “fibra” è stato in maniera scorretta facendo passare per fibra servizi venduti come “fibra mista rame”.
Cosa cambia per l’utente? Avrà maggiore trasparenza!
Noi di Airlan sin dal primo momento ci siamo schierati dalla parte del cliente finale. Abbiamo specificando fin da subito che, nonostante la nostra connessione sia super veloce, arrivando fino a 1 Gigabit al secondo, utilizziamo tecnologia radio con ripetitori collegati in fibra ottica.
D’ora in poi quindi gli operatori potranno usare il termine “fibra” solo ed esclusivamente in presenza di architetture basate su FTTH (fiber-to-the-home) o FTTB (fiber-to-the-building).
Per FTTH si intende una infrastruttura interamente basata su fibra ottica, dove si raggiunge direttamente l’appartamento o comunque l’utenza finale. Per FTTB si intende un’architettura dove la fibra raggiunge il palazzo o l’edificio, per poi sfruttare la rete in rame o altre soluzioni fino all’utente.
Con “fibra”, affiancata da accrescitivi o superlativi come “super”, si potranno quindi indicare solamente le reti di accesso in fibra ottica almeno nei collegamenti orizzontali fino al’edificio (FTTB, fiber to the building) o al modem-router di casa dell’utente (FTTH).
Nel caso in cui la connessione si fermi a nodi intermedi come l’armadio di strada (FTTC), solitamente posizionato nell’arco di 300 metri dallo stabile, o la stazione radio base (FWA, fixed wireless access) la denominazione “fibra” dovrà essere affiancata dalla dicitura “su rete mista rame” o “su rete mista radio”.
Se la tecnologia considerata dall’operatore non prevede l’utilizzo di fibra ottica o non abilita all’accesso a servizi di banda ultralarga non si potrà sfruttare in nessun modo il termine fibra e dovranno invece essere indicate le diciture “rame” o “radio”.
I provider avranno anche l’obbligo di verificare per i clienti finali la velocità di navigazione e la latenza, ovvero lo scarto temporale necessario al sistema per elaborare una richiesta, in fase di upload e download.
Infine, gli operatori dovranno utilizzare dei particolari simboli per indicare le singole tecnologie di rete: un bollino verde con la lettera “F” e il sottotitolo “fibra”, un bollino giallo con la lettera “FR” e il sottotitolo “fibra mista rame” o “fibra mista radio”, e un bollino rosso con la lettera “R” e il sottotitolo “rame” o “radio”.
“L’utilizzo dei suddetti simboli è avviato, in via sperimentale, per un periodo compreso tra l’entrata in vigore del provvedimento fino al 31 dicembre 2018”, conclude l’agcom.